Dr. Massimiliano Brambilla
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Occhiaia

La struttura anatomica della palpebra inferiore è data da cute, muscolo orbicolare (che serve chiudere e strizzare l'occhio) e tessuto adiposo (ci sono tre borse adipose). È fondamentale valutare la tonicità della cute e del muscolo e la funzionalità palpebrale.
La procedura infatti deve portare a miglioramento estetico nel pieno rispetto della funzionalità.

Le tecniche di blefaroplastica inferiore
- Blefaroplastica tradizionale (o esterna)
Prevede un incisione a circa due mm dal margine ciliare, parallela al margine palpebrale che si allunga leggermente oltre il canto esterno curvando in qualche ruga per circa 0,5 cm. Viene incisa la cute ed il muscolo e vengono asportate le borse. Viene poi eliminata una parte della cute in eccesso e, se necessario, sospseso il muscolo orbicolare per dare maggiore tono alla palpebra.

- Blefaroplastica transcongiuntivale (o interna)
Consiste nel praticare 3 piccole incisioni all'interno della congiuntiva attraverso le quali è possibile raggiungere con facilità le borse adipose. Tale tecnica evita nella maggior parte dei casi le incisioni esterne e permette un più rapido recupero. Spesso viene associata a trattamento della cute con laser a co2 che permette di tonificare in modo strabiliante la cute grazie all'effetto di "retrazione".

Nei casi caratterizzati da solco naso-jugale particolarmente fondi si rende utile l'innesto di tessuto adiposo prelevato ed opportunamente centrifugato (lipostruttura). È infatti finito il tempo delle palpebre pesanti che una volta trattate determinavano la comparsa degli antiestetici occhi scavati.


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